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Roma, Camera dei deputati, 6 giugno 2007
ORIENTAMENTI ED INIZIATIVE DEL GOVERNO
IN MERITO AL PROBLEMA DEI “COSTI DELLA POLITICA”

Intervento di Marco Boato di illustrazione dell'interrogazione n. 3-00945
Stenografico Aula in corso di seduta n. 165 del 6/6/2007

PRESIDENTE. L'onorevole Boato ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00945 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 10).

MARCO BOATO. Signor Presidente, signor Ministro, da anni si discute del problema dei costi della politica e della necessità di una loro riduzione. Noi Verdi siamo convinti che il problema vada affrontato con equilibrio e rigore, senza cedere, tuttavia, a ondate demagogiche e populiste. L'antipolitica e l'antiparlamentarismo sono malattie mortali per ogni democrazia e per ogni sistema istituzionale, ma lo sono anche il diffondersi di pratiche degenerative, di privilegi ingiustificati, di ipertrofia degli apparati, di sperpero del denaro pubblico.

Per questo riteniamo che debbano tempestivamente intervenire sia il Governo, il Parlamento e gli altri organi costituzionali, sia le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, l'intero sistema delle autonomie e il sistema delle società a partecipazione pubblica.

Poiché il Governo ha più volte dichiarato di voler essere protagonista attivo al riguardo, chiediamo quali iniziative intenda assumere per la riduzione dei costi della politica, in una logica di leale collaborazione e di comune responsabilità.

PRESIDENTE. Il Ministro per l'attuazione del programma di Governo, Giulio Santagata, ha facoltà di rispondere.

GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Signor Presidente, la riduzione dei costi della politica costituisce uno degli obiettivi prioritari dell'attività di Governo. Su questo tema riteniamo e condividiamo che non sia opportuno operare solo sull'onda emotiva della campagna mediatica in corso.

Il rischio che si arrivi a un distacco dei cittadini dalla politica esiste ed è concreto. È urgente dare delle risposte, ma il Governo ritiene opportuno partire da riflessioni sul tema già avviate in sede di predisposizione del programma. Mi riferisco, in particolare, agli obiettivi di riduzione dei costi collegati al funzionamento degli apparati politici e della macchina amministrativa e a quelli strettamente necessari al rafforzamento della trasparenza delle istituzioni pubbliche.

In attuazione di tali obiettivi, il Governo ha già adottato misure di contenimento e razionalizzazione della spesa attraverso specifiche disposizioni del decreto Bersani del luglio 2006 e della legge finanziaria. Stiamo, comunque, predisponendo un'ulteriore attività attraverso un disegno di legge apposito, che dovrebbe vedere la luce - penso di poter dire che vedrà la luce, almeno per quanto riguarda il Governo - nel mese di giugno.

A tale proposito, il Governo ha attivato un dialogo concreto in sede di Conferenza unificata Stato-regioni con gli altri livelli di autonomie, allo scopo di definire le linee di fondo di tali interventi, in uno spirito di cooperazione e di condivisione fra le istituzioni.

È evidente che questa strada comporta anche la volontà del Governo e, credo, nella sua autonomia, anche del Parlamento, di individuare misure di riduzione della spesa che riguardino anche le proprie strutture.

Le linee portanti del disegno di legge del Governo saranno quattro.

In primo luogo, vi è la riforma della rappresentanza politica ai diversi livelli territoriali. Ad esempio, sono allo studio la revisione del numero dei componenti degli organi rappresentativi ed esecutivi e dei relativi emolumenti, nonché la revisione delle dimensioni territoriali e delle competenze di comunità montane e province.

In secondo luogo, è necessaria la razionalizzazione della pubblica amministrazione, con la previsione, ad esempio, del riordino e accorpamento di enti, organismi e strutture pubbliche, nonché del taglio di enti inutili non riordinati entro una determinata data.

Il terzo punto concerne la trasparenza e la riduzione dei costi delle società in mano pubblica, con la previsione, tra l'altro, della riduzione del numero dei componenti degli organi di tutte le società in mano pubblica statale non quotate in borsa e di meccanismi di selezione pubblica per tutte le assunzioni. Mi riferisco alle società statali, perché la legge finanziaria è già intervenuta sulle società locali.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI (ore 16,10)

GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. L'ultimo principio riguarda la promozione dell'etica pubblica, con misure volte a rendere più trasparenti gli emolumenti dei titolari di cariche elettive statali e locali e il trattamento economico dei vertici amministrativi, dei dirigenti e consulenti di enti, di amministrazioni centrali e locali, e con misure volte a selezionare, tramite concorso pubblico, i candidati per tutte le nomine di competenza dello Stato e a limitare gli incarichi pubblici che possano essere assunti dai titolari di cariche elettive.

PRESIDENTE. Il deputato Boato ha facoltà di replicare.

MARCO BOATO. Signor Presidente, a nome dei Verdi vorrei ringraziare sinceramente il Ministro Santagata per quello che ha detto e per il contributo che il Governo vorrà dare nel nostro comune impegno per la riduzione dei costi della politica.

Il primo obiettivo che dobbiamo perseguire è valorizzare la democrazia politica in tutte le sue articolazioni rappresentative, esecutive ed amministrative. I cittadini chiedono giustamente che il sistema democratico sia trasparente - l'ha detto lei poco fa - ed efficiente, che le istituzioni siano effettivamente in grado di legiferare e di governare con tempestività ed efficacia, che gli apparati amministrativi siano razionali, funzionanti e realmente al servizio della società, del suo sviluppo e dei suoi bisogni in termini di equità e di giustizia.

Se vogliamo sconfiggere la demagogia e il populismo - ci sono anche questi - dobbiamo fare in modo che le istituzioni democratiche abbiano le risorse per funzionare efficacemente, ma che siano anche pienamente trasparenti e che sappiano cancellare quegli aspetti che appaiono come privilegi ingiustificati, costi non necessari, abusi privi di fondamento, legati solo allo sperpero del denaro pubblico.

Aspetti di degenerazione - bisogna ricordarlo - ci sono anche nel mondo economico ed imprenditoriale, nel mondo finanziario e bancario, nonché nel mondo dell'informazione. I divari sociali e gli scandali, sotto questo profilo, hanno raggiunto negli ultimi anni aspetti francamente intollerabili in disprezzo all'equità e alla giustizia sociale: un mercato senza regole e senza limiti è all'opposto di un equilibrato sistema economico e finanziario finalizzato allo sviluppo e non al privilegio. Ma anche il mondo della politica e delle istituzioni in tutte le sue articolazioni - l'ha detto bene, signor Ministro - deve sapere ripristinare regole di trasparenza, di correttezza, di equità, di efficienza e di efficacia.

Per questo dobbiamo fare tutti la nostra parte e farla presto, per non alimentare la crisi della politica e la strisciante delegittimazione delle istituzioni, dal Parlamento al Governo, dalla Presidenza della Repubblica...

PRESIDENTE. Deputato Boato, la prego di concludere.

MARCO BOATO. ...alla Corte costituzionale, dalle regioni alle province autonome, al sistema delle autonomie: tutti dobbiamo dare una risposta tempestiva e rigorosa alle legittime attese dei cittadini (Applausi dei deputati del gruppo dei Verdi).

 

 

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